L’insostenibile accettazione del cambiamento del lettore

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E’ già da molto che è iniziata. Una strana sensazione di insoddisfazione, sia guardando i volumi comodamente esposti sulla mia libreria e sia con tutte le letture nuove ottenute con le collaborazioni dalle case editrici. Un perenne spleen, che ad ogni nuovo romanzo sembrava mi facesse compagnia aprendomi diverse visioni a fine lettura su generi che hanno alimentato la mia passione da adolescente sino a farla diventare ciò che è oggi, in particolar modo parlo di Young Adult, Urban Fantasy e distopici.
Inizialmente non ci facevo caso, continuavo a pensare fosse semplicemente un periodo no.
E’ normale, succede a chiunque di non rimanere soddisfatto da qualche lettura; ma il problema è cresciuto sempre più sino a rendermi davvero insopportabile anche la semplice vista di alcuni romanzi esposti sulla mia libreria.
Ho iniziato a cestinare email di case editrici che, puntualmente, mi inviavano la newletter con le proposte del mese. Proposte che mi sembravano sempre più banali, già viste e che mi puzzavano di libri Young Adult scritti male e mirati solamente a far presa su ragazzine frivole. Ma non solo. Chi mi conosce sa quanto io sfrutti il potere di Youtube per seguire i così detti “BookTuber”, in modo da poter stare al passo con i tempi e trarre spunto per nuove letture da aggiungere alla mia wishlist. Ebbene da quando questo spleen letterario si è impossessato di me, anche i video che ero solita guardare e che trovavo interessanti mi sono sembrati sempre più monotoni, tanto da apprezzarli sempre meno sino a trovarli tutti uguali. Video su video di pareri che si limitavano al semplice titolo del romanzo in questione e commento del tipo “l’ho adorato” o “l’ho praticamente amato” e privi, quindi, di reali contenuti.
Sino a che, un giorno mi sono definitivamente stancata ed ho svuotato mezza libreria e portato ciò che mi provocava insoddisfazione al Libraccio e venduto tutto; ho anche ormai abbandonato determinati canali YouTube per dedicarmi ad altri di cui mi sono accorta del reale valore ed impegno nella diffusione dei contenuti. Il risultato? La libreria è mezza vuota e la mia wishlist è stata rivoluzionata, ma nonostante ciò mi sento finalmente soddisfatta. Tutto ciò per dire che mi sento una lettrice diversa, o meglio più matura.
Penso che sia normale e che capiti nella maggior parte dei casi, sia chiaro che ovviamente c’è chi non vuole uscire dalla sua comfort zone e che, nonostante gli anni che passano, prova sempre piacere nella lettura dello stesso genere.
Io non mi sono ritrovata tra queste persone, ma tra chi invece si è sentito smarrito e va incontro alla crisi del lettore. Inizialmente è difficile dover accettare il fatto di essere semplicemente cresciuti e di non provare più lo stesso interesse per quel genere che ti ha fatto scoprire il mondo della lettura. Ho avuto “paura” e continuato per un certo periodo ad insistere nel rimanere sulla mia vecchia strada… ma perché insistere? La crescita, il cambiamento possono spaventare, ma è del tutto normale. La lettura deve essere un piacere e non una costrizione solo per il puro compiacimento altrui.
Quindi, se state passando ciò che ho passato io, quello che posso dirvi è di calmarvi, non ribellatevi costringendovi a fare letture che in realtà non volete perché peggiorerete solo la questione. Accettate il semplice fatto che siete cresciuti ed il cambiamento è una fase del tutto naturale. Tutto ciò ovviamente non significa che bisogna denigrare le vecchie letture, personalmente sono del tutto grata ai generi che ho nominato all’inizio di questo lungo sproloquio. Hanno contribuito ad alimentare il mio più grande amore, a farmi crescere rendendomi la persona che sono oggi.

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