di Julie Buxbaum

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Titolo: Dimmi tre segreti
Autore: Julie Buxbaum
Editore: DeAgostini
Pagine: 382
Cartonato: € 12,67   ● Ebook: € 6,99
Trama: E se la persona che ti conosce meglio al mondo fosse l’unica che non hai mai
 incontrato? Jessie ha sedici anni e una vita da schifo. O almeno così le sembra il giorno in cui lascia
Chicago per frequentare il liceo più snob di Los Angeles. Ma proprio quando le cose si mettono male, riceve una mail misteriosa. Una mail in cui Un Perfetto Sconosciuto si offre di aiutarla a orientarsi nella giungla della nuova scuola, mantenendo però l’anonimato. Jessie è perplessa: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o qualcuno vuole davvero darle una mano? Il punto è che lei non è nelle condizioni di rifiutare un aiuto tanto generoso: sua madre è morta ormai da un paio di anni, e suo padre si è risposato, costringendola a trasferirsi dall’altra parte del Paese, in un posto che odia con un fratellastro che odia ancora di più. Ecco perché Jessie non può fare altro che fidarsi: presto, Un Perfetto Sconosciuto diventa il suo migliore amico, e lei decide che è arrivato il momento di incontrarlo. Ma, si sa, ci sono segreti che è meglio non svelare mai…
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Ho finito di leggere Dimmi tre segreti di Julie Buxbaum il weekend scorso, ma nella mia mente nulla è finito. Continuo a ripetermi, mentre i giorni passano, che non ho terminato le pagine… in realtà ho ancora un capitolo da divorare. I minuti scorrono da quando quel punto ha segnato la fine della mia lettura, eppure continuo a ripetermi che c’è ancora molto che mi aspetta da sapere sulla vita di Jessie, sulla stravaganza di Theo, o ancora sul mistero che circonda Ethan. Vi capita mai di finire un libro e ripensarci per giorni e giorni, come se in realtà dentro di voi la storia stesse continuando senza una fine precisa?

Ciò che posso dire di Dimmi tre segreti è che è stato proprio come una boccata di aria fresca. Un libro semplice, ma che scava nel profondo sino a rimanere indelebile.                                                                                                Sarò sincera, quando lessi la sinossi inviatami dalla DeAgostini, assunsi un’espressione davvero dubbiosa tanto da farmi storcere il naso. La trama non mi colpì particolarmente, facendomi subito pensare ad un classico stereotipo di storia adolescenziale. Ma stavo esattamente facendo quello che un lettore si ripromette di non fare mai e poi mai e quindi, come un mantra, mi sono ripetuta di non giudicare un libro dalla sua copertina, accettando di dargli una possibilità. Non solo mi ha colpita la freschezza di questo romanzo, dove la tecnica di narrazione mi ha stupita proprio come quella brezza ti coglie piacevolmente di sorpresa nelle giornate di afa tremendo, ma la bellezza della storia è nella semplicità con cui determinati temi vengono trattati.

Subito veniamo catapultati nel mondo di Jessie, un mondo dove il presente ruota attorno al tempo che passa. Cosa si può fare quando si perde qualcuno? Non qualcuno che ami per via di particolari legami di sangue, ma qualcuno che ami per la sua personalità, che ammiri e che ti comprende? L’unica cosa che Jessie riesce a fare, è tenere il conto dei giorni e dei minuti trascorsi dalla morte di sua madre ed è l’unica cosa sulla quale, al momento, ha il totale controllo. Tutto il resto le scivola via, le sfugge e su nulla ha voce in capitolo.                                                                                            Non può ribellarsi alla nuova vita matrimoniale del padre, come non può obiettare su l’improvviso cambio di città. Jessie è una ragazza semplice, da sabato sera avvolta in un morbido pigiama e come unico accessorio da abbinare, un’enorme scatola di gelato da gustare davanti alla televisione. Arrivata nella nuova casa a Los Angeles, però, capisce che la sua semplicità sarà per lei un peso, esattamente come lo è il conteggio che ogni giorno grava sempre di più all’interno del suo cuore. Presto la solitudine diventa la sua unica compagna, in una casa enorme dove a renderla ancora più vuota vi sono la freddezza della matrigna Rachel e del fratellastro Theo e in una scuola dove la sua semplicità è causa di pettegolezzi e cattiverie. Fino a quando Jessie non riceve un’email da un Perfetto Sconosciuto, che prontamente si offre di farle da guida di sopravvivenza in una giungla di adolescenti snob, tutto sotto anonimato. Uno scherzo? Qualche nuovo compagno che vuole divertirsi con la nuova arrivata? Jessie non lo sa, ma Perfetto Sconosciuto si rivela un ottimo confidente, con il quale instaura subito un rapporto di fiducia e di amicizia.

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Julie Buxbaum mi ha davvero conquistata. Cosa rende un libro per ragazzi, unico? Importante? Jessie, purtroppo, viene a conoscenza troppo presto di un mondo crudele e ingiusto, un mondo dove la morte diventa il tema principale di ogni giornata.                                                                                      Vi siete mai soffermati a pensare a quante volte al giorno si parla di morte? Non mi riferisco all’avvenimento in sé, ma alle espressioni che quotidianamente usiamo.                                                                                   “Sono stanco morto” o “Lo desidero da morire” o ancora “Questo caldo mi uccide”. Quando dico che la Buxbaum tratta temi importanti con semplicità, parlo esattamente di questo…ha la capacità di inserire temi di uno spessore importante, in piccoli momenti quotidiani assolutamente normali, senza troppi giri di parole o complicate metafore.

Non solo viene trattata la morte, ma anche altri temi che in un romanzo per ragazzi sono fondamentali per non cadere nella frivolezza o nella banalità, come il bullismo. Come sempre, la Buxbaum non esagera. Non vuole strafare mettendo nel piatto atti di bullismo che sfociano in una esagerata violenza, ma pone la nostra attenzione su piccoli comportamenti o avvenimenti che, su di una personalità fragile, possono fare negativamente la differenza. Critiche, derisioni, prepotenze a cui non tutti riescono a tener testa e che possono davvero far male. Ma Dimmi tre segreti non è fatto solo di dolori e perdite. La storia è anche un inno all’amicizia, quella basata sulle piccole cose, sulle risate a crepapelle. Fortunatamente Jessie non si ritroverà completamente sola nella fossa dei leoni, ma grazie all’aiuto di Perfetto Sconosciuto ed altre nuove amicizie, riuscirà a non sentirsi completamente sola e persa. Devo dire che la tecnica della narrazione “epistolare”, che qui si è evoluta in formato chat adattandosi ai nostri tempi, mi è davvero piaciuta. L’ho trovata diretta e carica di emozioni, nonostante fossero delle pure e semplici conversazioni e soprattutto ha reso i personaggi ancora più reali, ispirandosi ai mezzi di comunicazione utilizzati attualmente dagli adolescenti.

Un ulteriore aspetto che ho apprezzato moltissimo, è la madre della ragazza che, nonostante nella storia sia venuta a mancare, è un personaggio costantemente presente, che riprende vita grazie all’immaginazione di Jessie. Il perenne pensarla o i riferimenti a situazioni e consigli di quand’era in vita, la rendono un personaggio tanto reale quanto importante come gli altri.

Ovviamente, per la felicità del mio lato romantico, non manca l’amore. Un amore che fa sorridere, per la sua ingenuità e spontaneità. Jessie è una ragazza molto impacciata, che ha delle difficoltà a relazionarsi con i ragazzi o con particolari situazioni “passionali”. Ed è proprio per questo che ho davvero amato il personaggio di Jessie e soprattutto per la visione che ha di se stessa. Sa di essere una ragazza semplice e non particolarmente attraente, a differenza delle sue coetanee di Los Angeles, ma per lei non è assolutamente un problema. Si piace così com’è, nonostante faccia fatica ad approcciarsi con determinati aspetti della vita adolescenziale, come i ragazzi o il sesso. Ecco perché quello raccontato in Dimmi tre segreti, è un amore ingenuo ed innocente.

Sono davvero felice di affermare che il libro mi è piaciuto davvero molto e la mia felicità è ancora più grande al solo pensare che non avevo alcuna ispirazione o alte aspettative. Sicuramente Julie Buxbaum ha attirato la mia attenzione e alla sua prossima uscita sarò decisamente pronta.

voto: 5

PluffaCalderone

Informazioni su lastanzadipluffacalderoneblog

Mi chiamo Denise ma già da qualche tempo gli amici hanno iniziato a chiamarmi Pluffa. Inguaribile sognatrice e lettrice compulsiva, ho aperto un blog letterario per condividere la mia più grande passione e per migliorare in ciò che spero, un giorno, diventi il mio futuro.
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